Sono socio di una cooperativa a proprietà divisa con contributo pubblico dal 2012, in data odierna dei 16 alloggi ne sono stati venduti solo 9.
La cooperativa non procede al frazionamento del mutuo e relativo rogito per gli attuali soci bensì chiedi di contribuire in forma di credito al preammortamento e condominio degli alloggi invenduti.
Visto che non siamo in possesso della relativa specifica del mutuo stipulato con la banca, ci siamo rifiutati di pagare anche il nostro di preammortamento relativo all’anno 2013. Le chiedo cosa comporta questa nostra azione?
Fino ad un mese fa il presidente della cooperativa era in possesso di un’alloggio, poi senza nessuna assemblea un nuovo socio è entrato in possesso di tale alloggio.
Le chiedo è possibile una sostituzione del socio in questa situazione (7 alloggi invenduti)?
Se si, dopo questo precedente i soci possono chiedere la sostituzione anche se non hanno perso i requisiti?
Con la sostituzione la cooperativa deve restituire gli anticipi versati ed il costo di eventuali modifiche apportate? Chiesta la sostituzione possiamo continuare ad usufruire degli alloggi fin quando non vengono restituite tali somme?
Risposta al quesito:
Se la Cooperativa ha fruito del contributo pubblico, allora avrebbe dovuto avere tutti i soci prenotatari.
E’ possibile che nel corso dell’attività realizzativa, alcuni soci abbiano perso i requisiti e, quindi, abbiano chiesto di essere sostituiti da altri.
I soci subentranti devono versare le somme relative ai costi già sostenuti per la costruzione dell’alloggio nonché gli eventuali costi puri per le migliorie apportate dai soci uscenti.
Il CdA può accogliere il recesso dei soci che non abbiano perso i requisiti, ma in tal caso deve assicurarsi che vi siano altri soci subentranti in modo da potere procedere al rimborso delle somme ai soci uscenti.
Può anche accadere che, a seguito di un contenzioso insorto con soci morosi, la Cooperativa abbia necessità di un maggiore fabbisogno finanziario, tanto da imporre ai soci adempienti un provvisorio esubero di versamenti.
Una tale ipotesi, tuttavia, deve essere giustificata da esigenze obbiettive e va posta in chiara evidenza nella contabilità sociale, in modo da dare a ciascun socio la possibilità della relativa verifica.
Se tutto risulta regolare, allora i soci che omettono la maggiorazione dei versamenti rischiano di entrare in situazione di morosità e di incorrere nelle relative sanzioni, ivi compresa l’esclusione da socio.