Egregio avvocato, sono socio di una Cooperativa edilizia a proprietà indivisa dove sono già stati assegnati tutti gli alloggi con rogito notarile.
A fine Marzo del 2025 la Cooperativa è stata sciolta per atto d’autorità ai sensi dell’articolo 2545-septiesdecies c.c., in quanto la si sottraeva all’attività di vigilanza come è risultato a seguito dell’attività ispettiva.
Volevo sapere quali possono essere le conseguenze per i soci e per il Consiglio di Amministrazione.
Risposta al quesito:
Occorre, innanzitutto, verificare se la Cooperativa è a proprietà indivisa e gli atti pubblici sono stati stipulati esclusivamente per la concessione degli immobili in uso.
In caso affermativo, gli immobili devono essere gestiti dalla Procedura di Liquidazione Coatta, tenuto conto delle esposizioni debitorie; il Commissario Liquidatore potrebbe anche sciogliersi dal contratto di prenotazione degli alloggi e ammettere gli assegnatari in uso al Passivo della Procedura.
Se, viceversa, la Cooperativa era a proprietà divisa (solo per errore è stata indicata nel quesito a proprietà indivisa) occorre verificare se ha fruito di contributo pubblico, posto che in caso affermativo l’Ente erogatore potrebbe anche pronunciarne la revoca.
In assenza di misure sanzionatorie di portata economica nel provvedimento di scioglimento ovvero dell’Ente erogatore, il Commissario Liquidatore procederà alla Liquidazione dell’attivo sociale nell’interesse del ceto creditorio, coinvolgendo i soci assegnatari se obbligati in base al contratto pubblico ovvero ai deliberati assembleari, nonché agendo contro gli ex Amministratori se ricorrono i presupposti di legge per l’azione di responsabilità 2394, 2394-bis del Codice Civile.