Il Comune di Bari ha richiesto il recupero delle spese per la procedura di esproprio Sentenza del 2001 del Tribunale dì Bari ai soci di un’ex Cooperativa che nel frattempo si è sciolta.
Il debito da 7000 € nel 2001 è arrivato a 25.902 €. Ora vi è una diatriba su chi deve pagare, poiché nel frattempo la situazione proprietaria si è modificata. Ci sono tre condomini, ora proprietari dell’immobile, che affermano di non volere pagare perché loro non erano soci della ex Cooperativa. Gli altri affermano che, invece tocca a loro pagare, anticipando la quota di 2590€ ciascuno e poi rivalersi sugli ex soci. Loro si oppongono ed anzi pretendono una ipotetica restituzione dell’IVA che gli ex soci hanno riscosso, non ci sono carte in merito.
Così gli altri soci dovrebbero pagare oltre alla loro quota anche 700 €.
Io mi sono opposta ritenendo una richiesta assurda ed illegale!
Anche perché nel frattempo la composizione del condominio è cambiata in quanto sono subentrate le mogli degli ex soci.
Chi deve pagare le quote degli ex soci?
Risposta al quesito:
Occorre preliminarmente verificare la legittimità della richiesta del Comune, ciò in base alla Sentenza di condanna e alla Convenzione intercorsa con la Cooperativa.
In particolare si deve osservare se la condanna è stata pronunciata a titolo risarcitorio ovvero a titolo indennitario, posto che nel primo caso l’importo va suddiviso al 50% tra Comune e Cooperativa, mentre nel secondo caso ne risponde esclusivamente quest’ultima (e per essa i soci pro quota in base alla proprietà acquisita).
Tra l’altro si deve verificare l’eventuale prescrizione che può essersi verificata per il tempo intercorso tra il deposito della Sentenza e le richieste formulate ai singoli soci.
In ogni caso, va rilevato che il Comune può richiedere l’importo pro quota a ciascun socio, ciò in quanto non sussiste la solidarietà tra tutti i soci assegnatari, i quali oggi rispondono in proprio per la parte di area occupata.