Quesito del 03/05/2024

Egregio avvocato, i soci (ad oggi ex soci) sono tutti assegnatari in proprietà degli alloggi dal 2012 (assegnati in godimento nel 2006 al momento del fine lavori), quando la Cooperativa era “in bonis”. La Cooperativa è stata commissariata nel 2018 (con relativa sospensione dei contributi pubblici) e posta in L.C.A. a novembre 2023.
Il Commissario Liquidatore ha chiesto la riattivazione del contributo pubblico senza motivarla. Il MIT ha autorizzato la riattivazione del contributo pubblico in favore della sola Cooperativa e nell’interesse della massa creditoria. Nell’atto di assegnazione del 2012 (Cooperativa in bonis) si fa preciso riferimento al contributo pubblico “concesso solo formalmente alla Cooperativa che deve corrisponderlo pro quota agli assegnatari degli immobili (i soci)”.

Risposta al quesito:
Per la precisione della risposta è necessario verificare le cause del provvedimento amministrativo liquidatorio, in particolare se dovute alla morosità dei soci.
Ciò posto, si deve osservare che, da quanto enunciato nel quesito, il contributo pubblico è stato concesso per agevolare i soci nell’acquisto degli alloggi, sicché se questi ultimo risultano in tutto adempienti hanno diritto a ricevere il contributo che non può essere distolto dalla sua destinazione.
Occorre, però, individuare bene le responsabilità del dissesto della Cooperativa, in quanto se riconducibili ai soci, direttamente o indirettamente, avendo gli stessi ricevuto la prestazione mutualistica, il contributo può essere dirottato al ceto creditorio.
In ogni caso, sussistendo l’atto amministrativo, occorre impugnarlo, previa attenta verifica dei presupposti di diritto.