Quesito del 15/10/2023

Mio marito (socio della cooperativa edilizia solo lui anche se siamo in comunione di beni) è prossimo all’assegnazione dell’appartamento prenotato, Le chiedo se può (possiamo) acquisire l’usufrutto ed invece la nuda proprietà lasciarla ad un figlio (celibe) e se fattibile i requisiti soggettivi devono essere presenti per tutti e due e per me.
In particolare “l’impossidenza” di abitazioni in tutto il territorio nazionale adatte alla famiglia anche se acquistate senza agevolazioni prima casa. La Convenzione non contempla tale fattispecie.

Risposta al quesito:
Da quanto esposto nel quesito sembra doversi ritenere che la Cooperativa ha usufruito del contributo pubblico.
Ciò posto, non è escluso che, in sede di atto pubblico, il socio dichiari di volere frazionare l’assegnazione, riservando a sé stesso l’usufrutto (unitamente alla moglie) e lasciare la nuda proprietà al figlio.
In tal caso, però, il figlio deve essere convivente nel medesimo nucleo familiare, proprio a fini dei requisiti soggettivi che, per legge, devono essere presenti per tutti i componenti della famiglia dell’assegnatario.
Il requisito dell’impossidenza riguarda l’immobile che sia nel medesimo Comune in cui è localizzato l’insediamento abitativo della Cooperativa, mentre per quanto riguarda l’intero territorio nazionale l’eventuale proprietà di una casa incide ai fini del requisito reddituale.