Quesito del 07/09/2023

Sono socio di una Cooperativa edilizia, oggi “divisa”, composta da 9 soci facenti parte del personale appartenete alle forze armate e di polizia, che su un terreno comunale, poi acquisito in proprietà, ha edificato villette a schiera composte da nove unità immobiliari e parti comuni le cui unità immobiliari sono state cedute ai soci con rogito notarile (oggi Condominio). Un socio della Cooperativa e proprietario dell’immobile, non avendo impedimenti che lo vietano, avrebbe intenzione di trasferirsi, dopo una lunga vita lavorativa, nella sua Regione di origine e cedere la sua unità immobiliare ad un civile non appartenete alle forze armate e di polizia.
Per quanto, i soci della Cooperativa pongono i sottoesposti quesiti: Può essere ammesso alla Cooperativa quale socio una persona non appartenente alle forze armate e di polizia oppure bisogna attuare modifiche statutarie?
È permesso che uno dei restanti otto soci acquisisca le quote del socio uscente?
Si possono suddividere la quota del socio uscente tra gli altri otto soci restanti?

Risposta al quesito:
Dalla formulazione del quesito sembra che la Cooperativa, ancorché a proprietà divisa, non abbia a tutt’oggi stipulato gli atti pubblici di trasferimento degli alloggi ai soci prenotatari; si deve anche presumere che la Cooperativa sia beneficiaria del contributo pubblico agevolato per gli appartenenti alla FF.AA..
Sul presupposto che precede, non è consentito il subentro nella qualità di socio prenotatario al soggetto che non sia in possesso dei requisiti statutari.
A nulla servirebbe la modifica dello statuto se la Cooperativa è beneficiaria del contributo pubblico speciale.