Svolgo da diversi anni il lavoro di educatore scolastico presso una cooperativa sociale. Non avendo la laurea, ho approfittato della Legge Iori e ho ottenuto la qualifica di educatore professionale socio pedagogico.
Tuttavia, la Cooperativa si rifiuta di alzare il mio livello al D2, sostenendo che per i non laureati il livello è D1. È lecito?
Risposta al quesito:
La Legge Iori ha introdotto la qualifica di educatore professionale, per il conseguimento della quale è necessario il requisito della laurea triennale.
La stessa Legge, tuttavia, ha previsto la normativa transitoria, da applicare agli educatori che erano comunque in possesso di determinati requisiti (anzianità professionale e frequenza di appositi corsi di formazione), pur essendo sprovvisti della laurea.
A tali soggetti è stata, quindi, garantita la qualifica di educatore professionale (è, appunto, il caso descritto nel quesito).
Per quanto riguarda l’inquadramento di tali lavoratori, anche ai fini retributivi, occorre fare riferimento al Contratto collettivo nazionale di lavoro oppure a quello aziendale o a quello individuale, se più favorevoli.
Nello specifico, il CCNL delle cooperative sociali attualmente in vigore, prevede la qualifica D2 per gli educatori professionali.
Ne deriva che questi ultimi (o in quanto laureati o in quanto rientranti nella disciplina transitoria prevista dalla Legge Iori), devono essere inquadrati nella categoria D2, essendo la D1 riservata esclusivamente a coloro i quali non possiedono tale specifica qualifica.
Quella che precede appare l’interpretazione del CCNL più coerente con la Legge Iori, la quale ha consentito, seppure soltanto in via transitoria, l’equiparazione dei percorsi per il conseguimento della qualifica professionale in questione.
Non riconoscere tale equiparazione, significherebbe applicare, da parte del datore di lavoro, un trattamento economico differente per mansioni uguali.
Da quanto emerge dal quesito, quindi, il comportamento della Cooperativa sociale appare illegittimo ed il lavoratore potrà valutare, previo adeguato esame documentale, la tutela in sede amministrativa o giudiziaria, al fine di ottenere la corretta applicazione del CCNL di categoria.