Pregiatissimo avvocato, complimenti innanzitutto per le delucidazioni che offre a quanti come me non hanno alcuna competenza in merito, ma attraverso le Sue risposte comprendono chiaramente.
Il problema è questo: mio figlio ha acquistato in cooperativa edilizia divisa un immobile in qualità di socio, ha fatto il rogito alla fine di dicembre 2016 per beneficiare delle detrazioni prima casa. Nel rogito c’era l’impegno da parte della cooperativa nella persona del Presidente di rilasciare l’abitabilità entro il 30 aprile 2017, ciò non è avvenuto perchè non tutti i lavori erano stati ultimati.
In seguito alla richiesta della residenza da parte di un socio che già abitava l’alloggio hanno riscontrato un abuso (tetto più alto nella mansarda di circa 30 cm. a quanto ha sentito dire) di 2 appartamenti.
Per questo il Comune di Livorno ha rigettato il fine lavori, negando conseguentemente l’abitabilità e quindi la residenza. Il presidente non risponde al telefono, il direttore dei lavori ha dato le dimissioni. I soci che devono fare?
L’abitabilità per mio figlio è indispensabile per surrogare il mutuo preso come accollo che è capestro ed inoltre ha dovuto pagare IMU seconda casa su questo alloggio. Si può chiedere l’abitabilità individualmente visto che la casa di mio figlio è sta controllata e risulta conforme?
Le chiedo scusa ma sono una mamma anziana che ha investito i risparmi di una vita per aiutare il figlio a prendere casa. Attendo con ansia una sua risposta e la ringrazio di cuore.
Risposta al quesito:
In assenza di conformità progettuale l’edificio non può ottenere l’abitabilità-agibilità.
Occorre, dunque, verificare quali siano le reali dimensioni dell’abuso e se esso sia rimediabile con un progetto di variante ovvero con la necessaria modifica costruttiva in conformità al progetto originario.
Ciò posto, la Cooperativa può agire in via risarcitoria contro il Direttore dei Lavori e contro l’impresa appaltata, certamente responsabili dell’abuso edilizio.
La Cooperativa deve provvedere sollecitamente alla nomina di un nuovo Progettista-Direttore dei Lavori, al fine di sanare la situazione abusiva nei modi e nei termini previsti dalla legge.
Nel caso di inadempienza della Cooperativa, i soci di minoranza possono tutelarsi in sede risarcitoria con azione diretta sia nei confronti della Cooperativa, sia nei confronti dell’impresa e del Direttore dei Lavori.
Allo stato attuale il singolo socio non può ottenere il provvedimento di abitabilità per il proprio aloggio.
I soci interessati (ovviamente se minoranza) possono agire anche in sede amministrativa chiedendo alla Vigilanza la nomina di un Commissario per rimuovere l’impedimento al raggiungimento dello scopo sociale da parte della Cooperativa.