Sono socio di una cooperativa edilizia di quindici villette con agevolazione alle LL.RR. 75/79 e 95/97 regione Sicilia.
Abbiamo avuto la ratifica della assegnazione degli alloggi -proprietà divisa. Di questi quindici soci solo tredici hanno fatto l’atto con l’accollo del mutuo io non l’ho potuto fare perché la banca ha richiesto di verificare la mia situazione reddituale che non garantiva la banca (contratto a tempo indeterminato con busta paga di 1500,00 al mese).
Il mio quesito è questo: ho saputo dal Notaio che io solo con la presenza del presidente della cooperativa posso redigere l’atto senza l’autorizzazione della banca, poiché ho saldato tutto.
Tengo pure a precisare che l’altro socio che non ha fatto il rogito era mio fratello deceduto improvvisamente e quindi la cooperativa ha pure tutti i soldi versati per conto di mio fratello.
Da circa un mese c’è un nuovo presidente della cooperativa che alla mia telefonata per fissare un appuntamento dal notaio, mi ha risposto che devo andare prima alla banca e dopo la mia spiegazione mi ha detto che la sua nomina a presidente è viziata perché i soci sono diciotto però lui ne ha convocati sedici e ha preso tutte e sedici voti, comunico anche che la sua nomina è stata registrata alla camera di commercio.
Risposta al quesito:
Sul presupposto che la Cooperativa ha fruito di finanziamento pubblico, appare necessario che il socio assegnatario stipuli l’atto pubblico di assegnazione con contestuale accollo della quota di mutuo.
Ciò anche perché, in caso contrario, la Cooperativa non potrebbe essere messa in liquidazione, con grave danno economico, che andrebbe a riversarsi sul socio inadempiente.
Alla luce di quanto precede, appare opportuno che il socio assegnatario tratti con la Banca ed eventualmente si procuri delle garanzie aggiuntive (fideiussione di un terzo, ipoteca su altri beni immobili, prossimi redditi di un familiare convivente etc…), in modo da garantire l’Istituto di credito.