Quesito del 03/04/2014

In una cooperativa edilizia mista alcuni soci all’atto dell’iscrizione hanno fornito dati personali non corrispondenti al vero, in ordine ai requisiti, in particolare sono poi risultati proprietari di immobili in altre zone fuori provincia e titolari di redditi in eccesso.
Alcuni di costoro non hanno neanche occupato l’alloggio in assegnazione mettendo loro familiari.
Preciso che attualmente sono assegnatari in regime di affitto con patto di futura vendita. Avendo avuto contributo pubblico per la costruzione del complesso, chiedo se il comportamento di detti soci possa configurare reato e come si debba perseguire. 

Risposta al quesito:
Se la Cooperativa ha fruito di contributo pubblico i soci assegnatari devono possedere tutti i requisiti di legge, che, preventivamente all’assegnazione definitiva, devono essere accertati dall’Ente finanziatore.
Se in occasione dell’atto pubblico ovvero della ratifica dei requisiti i soci hanno dichiarato il falso hanno certamente commesso due reati: quello di falso e quello di truffa aggravata.
I predetti reati, se nelle more non caduti in prescrizione, sono perseguibili con semplice denuncia alla Procura Della Repubblica territorialmente competente, la quale procederà poi d’ufficio.
Va, però, osservato che i predetti soci sono perseguibili anche in sede amministrativa, in quanto possono essere dichiarati decaduti dall’assegnazione.