Da pochi mesi sono assegnataria da cooperativa a proprietà divisa di appartamento in edilizia convenzionata. Per una serie di motivi personali vorrei rivenderlo senza attendere i cinque anni previsti dalla convenzione per lo scioglimento anticipato dei vincoli. Lo rivenderei a persone che hanno i requisiti per poter accedere a tale edilizia.
Ammesso sia fattibile, il prezzo lo stabilirà il Comune?
Potrebbe esserci la rivalutazione Istat del prezzo del rogito?
Considerando tutti i lavori extra capitolato, mobili, ecc, l’importo potrebbe stabilirsi a trattativa privata ma inserito ugualmente nel rogito?
Risposta al quesito:
L’edilizia convenzionata in diritto di superficie sconta il vincolo dei cinque anni per la cessione successiva alla prima assegnazione.
Sussiste anche il vincolo del prezzo massimo di cessione, che può, tuttavia, essere riscattato dal proprietario mediante la procedura prevista dalla normativa, consistente nel pagamento di una somma calcolata dal Comune e l’integrazione della Convenzione ex art. 35 L. 865/71 mediante atto notarile.
Dopo il riscatto, il prezzo dell’immobile non è più sottoposto a vincoli.
Il prezzo massimo di cessione è quello previsto nel Quadro Tecnico Economico relativo al progetto finanziato; il prezzo viene rivalutato dalla data del rogito secondo specifiche previsioni di legge.