Quesito del 20/06/2022

Sono uno dei soci di una cooperativa edilizia, dopo aver pagato l’intera somma dovuta per la mia villetta e aver proceduto all’atto, la casa di mia proprietà non è stata completata a causa del fallimento della ditta di costruzioni.
Tendo a specificare che solo la mia villetta a fronte di altre 11 degli altri soci non è stata completata. Risultano circa 27 mila euro fra infissi, porte e altri lavori non adempiuti dalla ditta di costruzioni, cifra accertata dal CTU e per cui ho intrapreso una causa civile contro il Cda e i responsabili della Cooperativa. Ho provveduto a mie spese intanto a finire i lavori.
In secondo luogo dopo aver firmato l’atto sono stato bersagliato da precetti e decreti ingiuntivi per situazioni debitorie della Cooperativa che non erano mai state enunciate dal Presidente, solo dopo aver stipulato l’atto ho ricevuto varie intimazioni di pagamento per situazioni debitorie a carico della Cooperativa per oltre 30 mila euro. Il Presidente si è sempre rifiutato di farmi visionare il bilancio e ha sempre omesso queste situazioni debitorie.
Come posso difendermi? Tutto ciò costituisce reato?

Risposta al quesito:
Occorre verificare preliminarmente il contenuto dell’atto stipulato con la Cooperativa al fine di verificare con precisione gli obblighi e i diritti convenuti dalle parti in ordine ai lavori di ultimazione dell’alloggio assegnato.
Se la Cooperativa ha promesso la consegna dell’alloggio finito, essa stessa ne risponde verso il socio promissario, indipendentemente dal fallimento dell’impresa costruttrice.
Ed infatti, il rapporto tra quest’ultima e la Cooperativa è autonomo rispetto al rapporto mutualistico intrattenuto dal socio con la Cooperativa medesima.
Alla luce di quanto precede, dunque, l’azione giudiziaria dovrebbe essere intentata dal socio verso la Cooperativa, la quale deve assicurare la medesima prestazione a tutti i soci, consegnando agli stessi gli alloggi egualmente finiti.
Le eventuali responsabilità degli amministratori sono argomento diverso e il socio per farle valere in giudizio deve fornire la prova di essere stato direttamente danneggiato dall’azione di quegli stessi amministratori.
Da quanto esposto in ricorso non sembra ci sia la corrispondenza tra l’operato degli amministratori e la responsabilità contrattuale della Cooperativa.
Va, infine, osservato che le vicende esposte nel quesito non appaiono di rilevanza penale.