Chiedo un parere relativo ai soci di cooperativa a proprietà indivisa.
A distanza di circa 30 anni l’assemblea ha deliberato la possibilità per i soci di rogitare, divenendo così i legittimi proprietari degli immobili. Un socio si è rifiutato, in quanto vista la sua età ormai avanzata e credendo sia tutta una truffa, non ritiene di procedere al rogito. Moglie e figli sarebbero disposti a pagare loro le spese notarili, ma essendo socio il signore in questione non si riesce ad uscire dall’impasse.
Quali sarebbero le conseguenze per l’immobile del socio?
Ci sarebbe possibilità di far firmare uno dei familiari in caso di situazione di una quantomeno parziale inabilità nella gestione dei propri affari?
Risposta al quesito:
L’ipotizzata “sostituzione” può avvenire legittimamente solo a seguito di interdizione del socio, non più in grado di amministrare i propri beni.
Nell’impossibilità dell’interdizione, la Cooperativa va sciolta e l’alloggio resta nella disponibilità dell’Ente finanziatore ovvero all’Ente che sovraintende all’Edilizia Popolare.