Faccio parte di una cooperativa edilizia a convenzione regionale. Abbiamo ultimato i rogiti ed adesso i soci la cooperativa si devono riunire per la messa in liquidazione e cancellazione dai registri.
Io per poter accedere al rogito sono stato costretto a dare al presidente della cooperativa un assegno che a suo dire era dovuto per una somma ancora da corrispondere. Io avendo fatto un subentro anni fa, mi erano state prospettate delle somme ancora non corrisposte dal socio uscente, cui ho regolarmente corrisposto.
A seguito di una rendicondazione, mi è stata addebitata una somma a me sconosciuta prima e tra l’altro corrisposta dal socio uscente cui mi fornisce documentazione di pagamento. La cooperativa non riconosce tali pagamenti già evasi dal socio uscente e senza comprovare il debito rigetta le mie richieste di produrre documentazione che attesti, a loro dire, i miei mancati pagamenti. La cooperativa scrive che metterà all’incasso suddetto assegno e non si presentano ad incontri chiarificatori.
Io avevo fatto un assegno consegnandolo al mio avvocato comunicando la volontà di accedere al rogito e successivamente chiarire il debito rischierato e se provato davo mandato al mio avvocato di consegnare assegno.
Tutto ciò non è stato accettato è successivamente avevo consegnato un altro assegno datato al presidente con impegno sottoscritto a non porlo all’incasso prima di avere provveduta ad una verifica unitamente al mio legale. Lo stesso prima accettava e poi me lo rispediva a casa tramite raccomandata chiedendo solo un assegno senza vincoli e senza data, unico modo per poter accedere al rogito.
Cosi ho fatto ma la cooperativa si ostina a presentare documentazione relativa alla mia posizione debitoria.
Ora chiedo: con la messa in liquidità della cooperativa e la relativa cancellazione, cosa rischio se l’assegno viene incassato? Ho modo di rivalermi? Per accedere al rogito sono stato costretto e minacciato poiché volevano consegnato l’assegno senza alcuna data e/o clausola, c’è ipotesi di reato?
Risposta al quesito:
Dalla pur sintetica esposizione dei fatti non sembra emergere alcuna ipotesi di reato, in quanto la vicenda controversa è imperniata sul pagamento controverso di alcune somme dovute dal socio uscente, sicché la Cooperativa ne ha preteso l’effettivo versamento prima di dare corso alla propria prestazione, cioè all’assegnazione dell’alloggio.
Sussisterebbe, viceversa, l’ipotesi di reato, specificatamente di estorsione, nel caso in cui il preteso versamento non fosse oggettivamente dovuto e la relativa richiesta della Cooperativa fosse formulata con tale consapevolezza e con l’intento di trarre un profitto ingiusto.
In ogni caso, se la somma è stata, comunque, precedentemente pagata dal socio uscente e il socio subentrante ne ha la prova, quest’ultimo può agire in sede civile per chiedere la ripetizione della somma da parte della Cooperativa e la condanna della stessa al risarcimento del danno.