Quesito del 03/12/2019

Gentile avvocato, sono socia assegnataria di una cooperativa edilizia a proprietà indivisa. La cooperativa ha assolto al pagamento del primo mutuo agevolato e da anni si discuteva di diventare a proprietà divisa, ma tre anni fa, poiché i tre stabili costituiti da 10 appartamenti ciascuno circa, si trovavano in condizioni pietose, in assemblea abbiamo deciso di accedere ad un mutuo per ristrutturazione di dieci anni con la banca locale. Anche con il summenzionato mutuo, potrebbero sorgere nuove problematiche, dovute alla volontà di alcuni del consiglio di ridurre la rata attuale del mutuo, ma senza aver ancora esplicitato chiarimenti ed/o eventuali conseguenze.
Tra l’altro recentemente hanno chiuso il contratto con il gestore della corrente elettrica della luce delle scala del mio edificio, attivando un nuovo gestore e senza aver dato relativa comunicazione o un qualche avviso, a parte lasciare in bacheca una copia della bolletta elettrica con il nuovo gestore e pure scaduta.
Il mio attuale problema più urgente, che richiede eventualmente la Sua assistenza è costituito da carente se non assente gestione ed amministrazione della cooperativa.
Da qualche anno il Comune ha aderito alla raccolta differenziata. La cooperativa ad oggi non ha mai indetto una formale assemblea per decidere dove sistemare i cassonetti della spazzatura. Io non voglio che questi siano sistemati sotto al balcone della mia cucina ed ho richiesto di farli sistemare vicino ad uno dei tre cancelli mai usati dalla cooperativa, poiché nel tempo il comune pur lasciando i nostri tre cancelli, con il suolo del demanio al di fuori della recinzione della cooperativa ha costruito un parco giochi e da lì le macchine e le persone non passano più. Da diverso tempo i cinque secchi vagano da quel luogo a sotto il mio balcone perché alcuni operatori ecologici ed un vicino. Hanno deciso altrimenti la loro sistemazione. Secondo questo vicino si troverebbero troppo esposti alla vista dei suoi locali.
L’amministratore ed il consiglio non hanno voluto prendere alcuna iniziativa e sono totalmente assenti, anzi si rifiutano di farlo, perché hanno deciso che i tre stabili debbano avere tre condomini veri e propri e che il presidente di questa cooperativa non ha nulla a che fare con la gestione della nostra scala. Condominio che non ha altro codice fiscale che quello della stessa cooperativa e che quindi è senza alcuna gestione attuale.
Il 02/12/2019 ho avuto una forte discussione sia con l’operatore ecologico del comune che con il vicino della cooperativa, con la sua auto è entrato nella cooperativa, grazie a qualche altro socio evidentemente, per dar man forte all’operatore ecologico e con la forza usando violenza verbale a tratti sfociata in violenza fisica, che comunque non ha portato alcun danno, hanno con la forza e l’intimidazione di futuri danni personali hanno sistemato i secchi sotto al mio balcone.
Pochi minuti dopo io sono andata alla tenenza dei carabinieri per denunciare, i due individui, tra i cinque presenti che hanno effettivamente agito con tale violenza. E l’amministrazione è ancora assente.
Ho bisogno di assistenza legale affinché questa incresciosa faccenda segua il suo giusto corso ed io ritengo che l’amministrazione che lascia ad individui palesemente non limpidi e non appartenenti ai soci della cooperativa, la possibilità di agire tal modo abbia delle palesi responsabilità.
Per inciso il presidente e gli altri soci pur presenti sono virtualmente assenti.

Risposta al quesito:
Nelle Cooperative a proprietà indivisa non esistono i Condomini, in quanto le proprietà immobiliari risultano intestate alle Società.
Da quanto precede consegue che alla gestione degli immobili si applicano le regole societarie, ivi comprese quelle delle relative maggioranze per l’assunzione dei deliberati e delle eventuali conseguenti opposizioni.
I soci hanno il diritto di uso degli immobili assegnati, sicché la Cooperativa deve loro assicurare il godimento nel rispetto di tutte le normative, ivi comprese le disposizioni igienico sanitarie e le immissioni dannose.
La Cooperativa deve, inoltre, osservare il principio della parità di trattamento dei soci assegnatari in uso degli alloggi.
Nel caso di inosservanza delle regole, i soci possono agire giudiziariamente a tutela dei propri diritti, previa attenta valutazione della presupposta violazione normativa.