Quesito del 25/06/2014

Sono socio assegnatario di alloggio costruito da cooperativa in zona PEEP che ha subappaltato i lavori ad altra ditta.
A sei mesi dalla consegna, ancorché il cantiere non sia ancora chiuso, dopo alcune piogge 15 soci (siamo 40) hanno riscontrato: infiltrazioni nel locale seminterrato, parti di parquet rialzato, scarico bagno malfunzionante.
Il costruttore ‘di fatto’ sta cercando di effettuare degli interventi di ripezzatura, che sta addebitando alla cooperativa. Il CDA intende aspettare la chiusura del cantiere per promuovere eventuali azioni.
Domanda: conviene seguire il consiglio del CDA ovvero procedere con un accertamento tecnico preventivo ovvero altra azione? Possiamo non pagare l’ultima rata dell’emolumento del costruttore fino a definizione delle responsabilità?


Risposta al quesito:
Occorre, innanzitutto, accertare se sia avvenuta la consegna degli alloggi ai singoli soci, perché, in tal caso, la consegna parziale obbliga l’appaltante alla denuncia del vizio all’appaltatore entro l’anno dalla scoperta.
Se l’appaltatore interviene per l’eliminazione dei vizi, allora il predetto termine decorre dalla eventuale nuova manifestazione del vizio dopo l’ultimazione dell’intervento.
Nel caso di permanenza del vizio denunciato occorre tutelarsi mediante l’accertamento tecnico preventivo e il seguente giudizio di merito.
Legittimata all’azione, però, è la Cooperativa, almeno fino a quando gli alloggi vengano assegnati ai soci.
Se non è avvenuta alcuna consegna, in tal caso non è possibile intervenire, almeno di una risoluzione del contratto d’appalto per la gravità e l’importanza dei vizi.