Sono entrata come socio in una Cooperativa Edilizia arl nel 2011 per la costruzione di un edificio di 7 appartamenti zona PEP, uno dei appartamenti assegnati a me.
Dal 2011 ho versato vari acconti per la cooperativa e il 28 settembre 2013, quando già avevo il nulla osta del Comune, ho informato il presidente della Coop. che avevo fissato l’appuntamento dal notaio per rogitare il 28 settembre 2013.
La risposta è stata “Non si può perchè le case sono sotto sequestro”. In quel momento io e i altri 5 soci che eravamo in attesa di rogitare (2 dei soci sono le figlie dell’ex presidente della coop), abbiamo cominciato a capire che ci sono gravi problemi.
A novembre abbiamo cambiato il presidente perchè lui fin dall’inizio non voleva più pagare nessun fornitore. Sono stata nominata io come presidente del CDA, entrando cosi anche nella contabilità della Coop.
Abbiamo scoperto che a fine Maggio del 2013 il Giudice riconosceva alla l’impresa edile la soma di 36.000,00 €, perciò dopo questa data la Cooperativa doveva pagare, non avendo pagato a settembre è arrivato “atto di pignoramento immobiliare” perché le intimazioni di pagamento precedenti sono rimaste disattese.
Di conseguenza sono stati pignorati i cinque appartamenti non ancora assegnati, dopo sono arrivati gli atti di conto terzi perciò la Cooperativa ha dovuto pagare i conto terzi invece che l’impresa, l’impresa ha fatto un secondo sequestro che è stato rigettato dal Giudice.
Nel frattempo è arrivato alla Cooperativa un decreto ingiuntivo da un falegname, col quale è stata fatta una scrittura privata cosi è stata fatta la cancellazione del decreto e del pignoramento.
Tutti i soldi per avvocati e pagamento decreti ingiuntivi, pignoramento, rate mensili degli interessi, sono stati versati dai soci, a marzo sono stati fatti i vari rogiti però nella testa della Coop resta ancora un appartamento che non è stato venduto e non abbiamo ancora trovato nessuno e la Coop ha ancora dei debiti verso fornitori e avvocati etc.
Adesso che sono state intestate le case io faccio fatica a convincere i vari soci a versare i soldi, soprattutto le due figlie per le quali si evince dalla contabilità che il 90% degli acconti versati vengono dall’ex presidente (padre delle due) e io non voglio avere dei problemi.
Tengo a precisare che la Cooperativa aveva e ha un mutuo fondiario e che a maggio-giugno del 2013 l’ex presidente della Cooperativa ha rinunciato agli ultimi 80.000,00 che la banca poteva dare a saldo del mutuo fondiario. Perciò a sua scelta ha rinunciato a tale somma che al meno metà di questa poteva salvare la situazione.
Le mie domande sarebbero:
1) Posso fare denuncia/causa all’ex presidente per la mala gestione della Cooperativa e richiedere a nome dei soci (incluso me) danni e restituzione dei soldi da noi versati per la sua mala gestione e per il fatto che ci ha sempre nascosto tutto?
2) Come faccio io a togliermi senza avere dei problemi?
3) Le figlie non vogliono pagare però per iscritto non vogliono scrivere che non pagano, però continuano a trascinarmi.
4) Sempre le figlie che sono socie mi chiedono i movimenti del conto corrente bancario da novembre ad oggi (a novembre è stato cambiato il padre), cosa devo fare?
I soci hanno il diritto di vedere il libro soci, assemblea, ma non di chiedere copia dell’estratto conto… come mi devo comportare?
Io gli ho mandato tutti i pagamenti che ho fatto con i vari versamenti che fino al rogito hanno fatto.
Risposta al quesito:
In base a quanto esposto nel quesito, occorre preliminarmente un approfondito esame di tutta la situazione amministrativa e contabile della Cooperativa, al fine di potere assumere le opportune decisioni gestionali.
In via generale va osservato che le Cooperative vanno gestite secondo la volontà sociale, le cui regole di formazione sono dettate dallo statuto sociale e dal codice civile.
La responsabilità degli amministratori va accertata in base a fatti concreti, omissivi o commissivi, che hanno determinato l’effettivo danno.
Nel caso in specie, occorre verificare se ci sia stato un danno obbiettivo, non potendosi considerare tale la sola esposizione debitoria, posto che la stessa potrebbe essere riconducibile alle attività effettivamente svolte dalla Cooperativa (edificazione degli alloggi).
Se lei riscontra irregolarità pregresse che non possono essere sanate (neppure con l’ausilio di un esperto del settore), è consigliabile che rassegni le dimissioni da presidente e, qualora non risulti possibile l’elezione del nuovo presidente dovrà richiedere senza indugio la liquidazione coatta amministrativa della Società (ciò al fine di non incorrere in responsabilità personali conseguenti al suo mancato tempestivo intervento).