Sono un socio di una cooperativa edilizia agevolata per le FF.AA e FF.OO con legge 492/75 a proprietà indivisa.
Un controllo effettuato da parte dell’autorità competente che rilascia il nulla osta per il conseguimento del passaggio a proprietà individuale, ha fatto emergere che uno dei soci non é in possesso dei requisiti per l’acquisizione della quota, per cui la pratica é stata sospesa.
Domande: I contributi percepiti fin ora dal socio in questione risulterebbero percepiti indebitamente? Dovrà restituirli? L’autorità in questione deve obbligatoriamente denunciare alla p.g. il reato di truffa ai danni dello stato o dovremmo farlo noi? Il socio dovrà essere espulso? Se decidesse di dare le dimissioni e “tagliare la corda”?
Al resto dei soci spetta un risarcimento come parte lesa, in virtù del fatto che se verrà espulso dovremmo pagargli la quota del suo mutuo?
Risposta al quesito:
Il caso prospettato richiede maggiori informazioni, non solo in ordine alle comunicazioni verso l’Ente finanziatore da parte della Cooperativa relativamente ai requisiti dei soci aventi diritto all’assegnazione in uso dell’alloggio sociale, ma anche in riferimento alle disposizioni dello Statuto.
Già al momento dell’iscrizione, infatti, la Cooperativa avrebbe dovuto richiedere all’aspirante socio il possesso dei requisiti soggettivi e quest’ultimo avrebbe dovuto comprovarli documentalmente.
I requisiti soggettivi dei soci, inoltre, devono essere posseduti al momento dell’agevolazione finanziaria e di tale possesso se ne deve dare prova all’Ente finanziatore.
Ciò posto, l’Ente finanziatore può assumere il provvedimento di revoca del contributo agevolato relativamente all’alloggio in questione ovvero richiedere la sostituzione del socio con altro in possesso dei requisiti, avente diritto all’uso dell’immobile.
Il predetto Ente, tuttavia, potrebbe denunciare comportamenti dolosi in proprio danno (se ravvisabili) e, in tal caso, denunciare i fatti alla Procura della Repubblica.
In quest’ultima ipotesi ne conseguirebbe un procedimento penale in danno del socio e di quanti altri hanno concorso nei reati riscontrabili nei fatti denunciati.
Se dai fatti in questione derivassero danni per la Cooperativa, questa potrebbe agire in via risarcitoria nei confronti del socio e dei suoi concorrenti.
In assenza di azione da parte della Cooperativa, i singoli soci potrebbero agire individualmente per il danno eventualmente subito.